Stenosi uretrale maschile

Anatomia dell'uretra maschile

L’uretra è un condotto tubiforme non omogeneo ma costituito da diversi tratti, ognuno con una sua caratteristica strutturale e funzionale specifica.

 

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LE CAUSE DELLA STENOSI URETRALE

Le cause della stenosi uretrale maschile sono ben note in Italia. La popolazione del nostro Paese, che fa parte dei Paesi sviluppati, ci dà una visione chiara delle cause di stenosi uretrale. In altri Paesi invece le cause principali non sono le stesse dell’Italia : molto frequente nel medio oriente è la stenosi uretrale dell’uretra posteriore conseguente ad incidenti stradali. In India è molto frequente la stenosi uretrale dovuta a lichen sclerosus. In Africa è frequente la stenosi uretrale da batterio Nesseria gonorrhoeae 
Causa sconosciuta è molto frequente. Soprattutto la stenosi uretrale del tratto bulbare è tipica di pazienti di età media tra 30-50anni. E’ ipotizzabile che la stenosi uretrale insorga in età infantile a causa di traumi lievi al perineo e che via via con il tempo cresca il tessuto cicatriziale fino a sfociare nei sintomi urinari della stenosi uretrale. La stenosi uretrale tipica di questa causa è corta <2 cm.

Stenosi uretrale congenita è rara. Nel nostro centro di riferimento sono pochissimi i pazienti con stenosi uretrale congenita. In genere si presenta come una velatura di mucosa che occlude il lume uretrale ed è caratteristica la sua forma ad anello.
Causa infettiva in Italia è pressochè assente, perchè la stenosi uretrale da causa infettiva è dovuta alla presenza del batterio Nesseria gonorrhoeae (gonorrea). Mentre è ancora presente nei paesi sottosviluppati. La colonizzazione da parte della Nesseria gonorrhoeae causa una infiammazione continua dell’epitelio uretrale con lesioni che guariscono formando una cicatrice. Nel nostro centro di riferimento non abbiamo mai visto in questi anni una stenosi uretrale infettiva. In Italia è molto frequente l’infezione da Escherichia Coli, che causa prostatiti, cistiti, epididimiti, orchiti. Nonostante l’alta percentuale di infezioni da Escherichia Coli non sono state rilevate connessioni di stenosi uretrale legata all’infezione di questo batterio.
Stenosi uretrale da Lichen Sclerosus  è una patologica infiammatoria cronica recidivante che determina la trasformazione della cute e delle mucose dei genitali in cicatrice. In Italia è frequente. Nel maschio la patologia inizia dal prepuzio e si estende via via al glande, al meato uretrale fino ad interessare l’uretra. La stenosi uretrale da lichen sclerosus è una stenosi uretrale lunga, che inizia sempre dal meato uretrale e si estende nell’uretra anteriore, perchè causa la trasformazione del tessuto spongioso dell’uretra in cicatrice. Essendo il tessuto spongioso presente solo nell’uretra anteriore la stenosi uretrale da lichen sclerosus non interessa mail l’uretra posteriore. I pazienti che vengono erroneamente trattati con dilatazioni ed uretrotomie vanno incontro ad aumento della lunghezza della stenosi uretrale fino ad arrivare in certi casi ad una stenosi uretrale completa dell’uretra anteriore : la cosiddetta panurethral disease in letteratura. Il trattamento di questa stenosi uretrale è di difficile gestione proprio perchè trattasi di una patologia recidivante e deve essere effettuata solo in centri di riferimento. Negli ultimi anni però abbiamo ottenuto eccellenti risultati mediante l’utilizzo di tessuto adiposo ricco di cellule staminali che trasferiamo nell’uretra, determina una rigenerazione tissutale (vedi uretroplastica con tessuto adiposo).

Nel nostro centro qui parli del nostro centro di riferimento ma non lo fai mai per quanto riguarda le patologie al femminile. Bisogna accordarsi su questo punto cioè su come ti presenti se come singola chirurga o come TIM come centro di riferimento di riferimento la stenosi uretrale da lichen sclerosus rappresenta una grossa parte dei pazienti.
Stenosi uretrale dei pazienti affetti da Ipospadia e nei pazienti plurioperati per la riparazione di ipospadia L’ipospadia è una malattia congenita del pene e dell’uretra. L’uretra non si forma correttamente ed il meato uretrale dei pazienti affetti da questa patologia non si trova in cima al glande ma può essere lungo l’asta del pene o nei casi più complessi nello scroto. In genere il paziente affetto da ipospadia viene trattato in età infantile. Nel nostro centro di riferimento spesso vediamo pazienti già trattati in età infantile che presentano stenosi uretrali complesse. Il paziente pluriooperato per ipospadia è un paziente giovane, di età media tra 20 e 50 anni. La stenosi uretrale nel paziente plurioperato per ipospadia è nella maggior parte dei casi una stenosi uretrale del tratto penieno e la ricostruzione uretrale in questi pazienti è difficile e deve essere eseguita solo in centri di riferimento.
Stenosi uretrale da Trauma La stenosi uretrale traumatica è relativamente frequente: traumi del bacino tipici degli incidenti stradali (moto, auto, bicicletta), traumi a cavalcioni (da cadute), traumi sessuali. La stenosi uretrale da trauma è localizzata in genere nel tratto peno-bulbare, bulbare o posteriore. E’ caratterizzata da abbondantissimo tessuto cicatriziale che coinvolge non solo il tessuto spongioso dell’uretra ma anche i tessuti circostanti. Nella stenosi uretrale posteriore (conseguente a traumi del bacino) il tessuto cicatriziale occupa la gran parte del perineo, dislocando l’uretra. La stenosi uretrale conseguente a trauma si associa spesso a deficit dell’erezione dovuta all’osso pubico che nel trauma taglia di netto l’uretra e i nervi erigentes : spesso i pazienti riferiscono una perdita importante dell’erezione. In questi pazienti ricostruiamo non solo l’uretra ma li seguiamo nel recupero della funzione sessuale con l’ausilio di farmaci.

La stenosi uretrale da trauma anteriore o nel trauma sessuale, è spesso associata a rottura dell’uretra e dei corpi cavernosi e deve essere riparata in urgenza. Spesso in questi pazienti non presentano deficit dell’erezione.

La stenosi uretrale da trauma nel nostro centro, rappresenta il 6% delle stenosi dell’uretra anteriore mentre più del 70% nelle stenosi dell’uretra posteriore.
Cause Iatrogene di stenosi uretrale Questo tipo di stenosi è molto frequente. La riscontriamo in seguito ad interventi di chirurgia urologica, in seguito a cateterizzazione o in seguito a dilatazioni uretrali.

Molte patologie urologiche si avvalgono di tecniche endoscopiche: trattamento endoscopico di calcoli renali, ureterali o vescicali, trattamento endoscopico dell’ipertrofia prostatica (TURP, TUIP, THUVEP, HOLEP ,ecc). Gli strumenti per effettuare questi interventi endoscopici passano inevitabilmente dall’uretra e possono danneggiare il canale uretrale e il danno causa la formazione di tessuto cicatriziale e quindi di una stenosi uretrale.

Altre cause di stenosi uretrale iatrogena sono conseguenti ad interventi di chirurgia prostatica a cielo aperto, laparoscopica o robotica (prostatectomia radicale, adenomectomia prostatica,ecc). 

La stenosi uretrale iatrogena può essere causata anche dalla semplice cateterizzazione effettuata per interventi urologici o per interventi di altro genere. A volte il catetere ha un calibro maggiore rispetto al calibro dell’uretra e la distensione delle pareti dell’uretra è un danno. Talvolta il posizionamento di un catetere uretrale causa sanguinamento dall’uretra (uretrorragia) e quindi un danno uretrale.

Le dilatazioni uretrali che vengono effettuate da alcuni urologi non fanno altro che aumentare la lunghezza della stenosi uretrale, per cui anche la dilatazione uretrale è causa di stenosi uretrale. Le dilatazioni uretrali, come del resto è ben spiegato in letteratura e nelle linee guida internazionali, non curano la stenosi uretrale. Vengono purtroppo ancora effettuate da alcuni urologi che non si occupano di chirurgia ricostruttiva dell’uretra, per dare una risposta illusoria al paziente affetto da stenosi uretrale.

La stenosi uretrale iatrogena è in genere una stenosi lunga dell’uretra anteriore.

I sintomi della stenosi uretrale (i disagi, la sofferenza)

Sintomi urinari

  • Getto urinario debole, a filo, a goccia
  • ritenzione urinaria acuta, disuria
  • pollachiuria (necessità di urinare spesso)
  •  nicturia (necessità di urinare spesso di notte), 
  • esitazione minzionale 
  • sgocciolamento post-minzionale
  • incompleto svuotamento della vescica alla fine della minzione
  • infezione delle vie urinarie a volte associate a febbre 
  • presenza di sangue nelle urine.


Il paziente affetto da stenosi uretrale ha una bassa qualità della vita. La minzione fa parte della vita quotidiana e i disturbi del basso apparato urinario creano un discomfort giornaliero continuo.

La stessa sintomatologia urinaria può essere causata anche da patologie della prostata, quindi è necessario effettuare una visita urologica per definire la causa dei disturbi urinari. Se la patologia prostatica può essere trattata anche con farmaci, la patologia uretrale deve essere necessariamente trattata mediante intervento chirurgico.

La stenosi uretrale è infatti una cicatrice e rappresenta un “tappo” più o meno occludente del canale uretrale e qualsiasi farmaco utilizzato per migliorare il flusso urinario non ha effetto proprio perché l’ostruzione è meccanica.

La risoluzione della stenosi uretrale mediante intervento di uretroplastica risolve automaticamente anche tutti i sintomi urinari. La percentuale di successo dell’uretroplastica è alta, ma varia in base alle caratteristiche della stenosi uretrale (lunghezza, durezza/quantità di tessuto cicatriziale, distanza della stenosi uretrale dallo sfintere).

Sfera sessuale del paziente affetto da stenosi uretrale

Dal canale uretrale passa non solo l’urina ma anche lo sperma. La stenosi uretrale causando un’ostruzione meccanica determina non solo la riduzione del flusso urinario ma anche la riduzione del flusso eiaculato. Alcuni pazienti riferiscono eiaculazione dolorosa, proprio perchè il flusso eiaculato non riesce a passare dal lume uretrale ostruito. Nei casi più gravi, dove la stenosi uretrale è quasi completamente ostruente non vi è eiaculazione.

Alcuni pazienti riferiscono insorgenza di infezione e bruciore dopo rapporti sessuali. Talvolta può essere presente emospermia (sangue nello sperma).

Il deficit dell’eiaculazione viene completamente risolto dopo l’intervento di uretroplastica: rimossa la stenosi uretrale e reso il lume uretrale pervio, lo sperma riprende a fuoriuscire correttamente dall’uretra.

Diagnosi della stenosi uretrale

Il sospetto di patologia uretrale si ha già dal primo incontro con il paziente, durante la raccolta dei dati anamnestici. I pazienti tipicamente riferiscono una serie di sintomi ostruttivi del basso apparato urinario. Questa sintomatologia non è però patognomonica di una stenosi uretrale dato che un quadro simile è presente nei casi di ipertrofia prostatica benigna, nella sclerosi del collo vescicale e nei casi di ipocontrattilità del detrusore. Va quindi effettuata una attenta diagnosi differenziale. A volte possono concomitare due o più patologie.

In alcuni casi il paziente riferisce alterazione dell'aspetto dei genitali: casi di ipospadia, pazienti plurioperati per ipospadia, nel lichen sclerosus, esiti di traumi.

Gli esami basilari che vanno eseguiti in ogni paziente sono:
  • esame urine: nel paziente con stenosi uretrale possono essere presenti batteri, leucociti, emoglobina, nitriti. Tutti valori che indicano infezione o danno;
  • urinocoltura che spesso è positiva nei pazienti affetti da stenosi uretrale. L’ostruzione meccanica dovuta alla stenosi uretrale determina ristagno di urina in vescica e colonizzazione batterica. Il batterio maggiormente presente nelle infezioni urinarie è Escherichia Coli, ma tanti altri possono causare l’infezione urinaria;
  • PSA ( sopra a 50 anni). Il paziente affetto da stenosi uretrale va comunque studiato, per valutare lo stato della prostata, perchè con l’avanzare dell’età il paziente spesso va incontro a patologie prostatiche che possono sovrapporsi alla stenosi uretrale;
  • flussometria. Non esiste un valore limite codificato di flusso massimo sotto il quale è giustificato sospettare una stenosi uretrale; comunque, come dato di riferimento sospetto per una ostruzione urinaria, la letteratura riporta il valore di flusso massimo inferiore a 14 ml/sec;
  • ecografia addome con valutazione dell'apparato urinario e del residuo post-minzionale. Questo dato è importante per valutare tutto l’apparato urinario (reni, ureteri, vescica, prostata). La constatazione che ci possano essere altre patologie dell’apparato urinario oltre la stenosi uretrale deve essere attentamente valutata.Spesso nei pazienti affetti da stenosi uretrale il residuo post-minzionale è cospicuo;
  • uretrocistografia retrograda e minzionale è l'esame che ci svela la presenza di stenosi uretrale. L'esame consiste di due fasi:
    • fase retrograda che ci dà l'indicazione della sede, della lunghezza della stenosi e della distanza della stenosi dall'uretra membranosa (o sfintere uretrale) Fig 1
    • fase minzionale che ci dà l'indicazione del grado di ostruzione Fig 2
    L'uretrocistografia è un esame molto attendibile, >95%, ma deve comunque essere completato con una uretrocistoscopia che può essere effettuata in sala operatoria prima di iniziare una uretroplastica;
  • uretrocistoscopia: effettuata con strumenti sottili consente di completare la stadiazione della stenosi uretrale tramite l'acquisizione di ulteriori informazioni: valutazione delle pareti uretrali (anche nel tratto non interessato dalla stenosi uretrale), presenza di peli o calcoli uretrali, distanza della stenosi uretrale dallo sfintere, funzionalità degli sfinteri, ecc. In genere questo esame lo effettuiamo prima di iniziare l’intervento di uretroplastica.

Trattamento e cura della stenosi uretrale: L’URETROPLASTICA

Il trattamento della stenosi uretrale è esclusivamente chirurgico.

URETROPLASTICA la vera soluzione

Gli obiettivi dell'uretroplastica sono:
  • ricostruire un canale uretrale di calibro adeguato per assicurare un regolare flusso urinario e flusso di sperma
  • garantire un aspetto estetico del pene analogo all’organo sano, mediante l’utilizzo di tecniche plastiche ricostruttive all’avanguardia
  • rispettare lo stato del pene e/o migliorare la funzione sessuale
La chirurgia ricostruttiva dell’uretra rappresenta un patrimonio limitato ad un ristretto numero di specialisti perchè prevede tecniche ricostruttive che non fanno parte del patrimonio chirurgico urologico.
 
 L’uretroplastica garantisce una percentuale di successo che varia dal 80% al 95% a seconda delle caratteristiche della stenosi uretrale e dalle patologie correlate.
 
Negli ultimi anni nel nostro centro di riferimento abbiamo utilizzato una tecnica mini invasiva con tessuto adiposo, molto diffusa in chirurgia plastica ma per la prima volta utilizzata per la ricostruzione uretrale. Questa tecnica che prevede l’innesto di tessuto adiposo ha portato ad una trasformazione totale della chirurgia uretrale. Le tecniche classiche di uretroplastica prevedevano la sostituzione o l’ampliamento della stenosi uretrale con innesti autologhi (mucosa buccale, cute), mentre la nuova tecnica con tessuto adiposo permette la rigenerazione e rivitalizzazione della stenosi uretrale che riacquistando la vascolarizzazione e l’elasticità non restringe più il lume uretrale.

URETROPLASTICA MINI INVASIVA CON TESSUTO ADIPOSO: Il Nanofat

Negli ultimi anni abbiamo lavorato fianco a fianco con il chirurgo plastico per scegliere la tecnica con il tessuto adiposo che meglio si adattasse al tessuto uretrale per la cura della stenosi uretrale: il nanofat. 

Il tessuto adiposo è ampiamente utilizzato in chirurgia plastica in varie forme. Il nanofat si è dimostrato perfetto per essere introdotto nell’uretra andando così a rigenerare la stenosi uretrale, trasformando la sclerosi in tessuto vascolarizzato ed elastico, che non occlude più il lume uretrale.

Grazie a questa metodica l’uretroplastica può essere effettuata in endoscopia, con un tempo operatorio molto ridotto rispetto all’uretroplastica classica.

Il tessuto adiposo è un serbatoio di cellule staminali e fattori di crescita che trasferiti nei tessuti sclerotici/cicatriziali e nei tessuti con infiammazione cronica, ne determina la guarigione mediante la rigerazione tissutale. La crescita di nuovi vasi sanguigni e cellule sane vanno a ripopolare aree che prima erano patologiche. 

I risultati preliminari sono molto incoraggianti, soprattuto nelle stenosi uretrali da lichen sclerosus che rappresenta una patologia destruente ed invalidante.

URETROPLASTICA CLASSICA CON INNESTO DI MUCOSA BUCCALE O CUTE

Il tipo di uretroplastica viene scelto in base alla caratteristiche della stenosi uretrale (sede, lunghezza, causa, presenza di malformazioni, presenza di alterazioni strutturali), partendo sempre dai principi dell'anatomia chirurgica per il rispetto delle strutture e garantendo la continenza e la funzione sessuale. Particolare attenzione viene data alla ricostruzione estetica del meato uretrale, del glande e del pene durante gli interventi sull'uretra, per garantire al paziente non solo il massimo risultato funzionale ma anche estetico.

Le uretroplastiche vengono effettuate mediante l'utilizzo di innesti o graft autologhi : mucosa buccale, cute. In passato sono stati utilizzati innesti di tessuti eterologhi con scarso risultato ed oggi sono quasi stati abbandonati (SIS, derma porcino, ecc). La bioingegneria tissutale (colture cellulari di cellule uretrali, vescicali o della mucosa buccale) ha portato anch’essa a scarsi risultati.

L’innesto va a sostituire una parte della stenosi uretrale oppure viene utilizzato come ampliamento del tubo uretrale, lasciando in sede la stenosi uretrale. Ogni paziente è un caso a se e l'intervento va confezionato su misura

Il trend oggi prevede la risoluzione della stenosi uretrale in un unico intervento chirurgico, riservando le tecniche chirurgiche in più tempi a pochi casi.

Fig. 1-2-3-4-5-6-7

Fig. 8-9-10-11-12-13-14-15

A differenza del passato oggi è possibile ricostruire tutta l'uretra, anche nei casi più complessi, evitando così la derivazione urinaria perineale, denominata Perineostomia, che viene riservata solo a casi selezionatissimi.

Cosa evitare nei pazienti con stenosi uretrale

LO STENT URETRALE: perchè fortemente sconsigliato

Non ci sono linee guida che ci indichino il posizionamento di stent uretrale per la cura della stenosi uretrale.
Nel 1969 venne pubblicato l’utilizzo di uno stent per mantenere la pervietà in un lume vascolare, cioè di un vaso sanguigno. Negli anni successivi si pensò di utilizzare lo stent per condotti tubiformi. Per la prima volta Milroy, nel 1988, utilizzò uno stent temporaneo in ambito urologico, con un risultato fallimentare. 
Dal 1990 lo stent permanente Urolume è stato utilizzato come endoprotesi nei casi di stenosi uretrale. Urolume è uno stent biocompatibile, costituito da una super-lega e intrecciato in una rete metallica tubolare. Dopo l’entusiasmo iniziale la letteratura riporta fallimento in tutti i casi di stenosi uretrale anteriore o posteriore. 
Lo stent veniva e viene utilizzato dall’urologo che non effettua l’uretroplastica. 

Le complicanze dello stent uretrale sono dovuti alla dilatazione meccanica della parete uretrale che va in ischemia e alla formazione di tessuto cicatriziale alle estremità dello stent o dentro lo stent, con sintomi vari come dolore nell’area dello stent, fastidi sessuali, disfunzione erettile, infezioni ricorrenti del tratto urinario, disuria, lo sgocciolamento postminzionale, incontinenza.
Negli ultimi anni sono stati prodotti stent che non si incarcerano della parete uretrale, ma l’effetto dilatatore dello stent causa ischemia della parete uretrale. Ischemia→ formazione di tessuto cicatriziale → aumento della stenosi uretrale.
In letteratura lo stent viene indicato per le stenosi degli ureteri, con buona percentuale di successo, mentre nelle stenosi dell’uretra il risultato è fallimentare.
Oggi nei centri di riferimento della chirurgia uretrale le uretroplastiche risolvono brillantemente la stenosi uretrale e lo stent rimane ancora una soluzione adottata dall’urologo che non ha una formazione chirurgica adeguata per la ricostruzione uretrale.

La base della chirurgia ricostruttiva dell’uretra e dei genitali è la PRESERVAZIONE DELL’ORGANO  (uretra e genitali), mediante la sostituzione della stenosi uretrale con tessuto autologo o mediante la rigenerazione tissutale della stenosi uretrale con l’innesto di tessuto adiposo ricco di cellule staminali.
 
Lo stent non solo causa molte complicanze ma va a compromettere il tessuto spongioso dell’uretra, rendendola ischemica, avascolare, anelastica e dura: tutte caratteristiche tipiche delle cicatrici (o degli stati di sclerosi). 

LA DILATAZIONE URETRALE: non risolve la stenosi, ma anzi peggiora le condizioni dell'uretra

La dilatazione uretrale prevede l'inserimento nell'uretra di cateteri di diametro via via maggiore. Questo causa lacerazioni della parete uretrale già ristretta e cicatriziale e spesso si conclude con sanguinamento uretrale (uretrorragia). Le lacerazioni vanno incontro a guarigione, generando una nuova crescita di cicatrice e chiudendo sempre di più il lume uretrale. Per questo motivo continuare con le dilatazioni uretrali fa sì che nel tempo si arrivi ad una stenosi uretrale talmente ampia da interessare gran parte dell'uretra o da occludere completamente il lume uretrale. 
Nella stenosi uretrale da lichen sclerosus la dilatazione uretrale va assolutamente evitata perchè particolamente dannosa. Il lichen sclerosus è una lesione precancerosa ed il trauma ripetuto dovuto alla dilatazione peggiora il quadro clinico: questo è descritto in letteratura come fenomeno di Koebner che è caratterizzato dall'aumento di lesioni e processi infiammatori nella sede di traumi anche lievi.

Dr. Elisa Berdondini - UROLOGO - CHIRURGO RICOSTRUTTIVO DELL'URETRA E DEI GENITALI MASCHILI E FEMMINILI. | Privacy Policy
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